GLASS HOUSE – CHICAGO

Farnsworth Residence. Il modernismo anni ‘50 di Mies van der Rohe 

 

Farnsworth Residence o meglio conosciuta come Glass House, fu commissionata dalla dottoressa Edith Farnsworth, che desiderava un luogo dove potersi rilassare nella natura e dedicarsi ai suoi hobby. Mies creò una casa che è divenuta uno dei simboli del movimento moderno, che da un lato rappresenta la summa architettonica del suo realizzatore: “less is more” … e dall’altro, una delle più alte vette del modernismo nella metà del secolo scorso. Tutto nasce nei primi anni ’40 negli Stati Uniti, quando Edith Farnsworth conosce per caso il brillante architetto che incaricò nel 1945 di realizzare un “rifugio per i weekend”, nel lotto affacciato sul fiume Fox e immerso nel verde, a ottanta chilometri da Chicago, che la Farsworth aveva acquistato. Mies van der Rohe sviluppò il progetto in tempo per inserirlo anche tra i lavori esposti in una personale al MoMa, nel 1947

Il risultato? Un progetto audace quanto criticato, considerato ancora oggi uno dei massimi capolavori dell’architettura del XX secolo: una abitazione in vetro e acciaio, costituita da un unico ambiente open space di 140 m², con pareti perimetrali interamente di vetro, il tetto piatto “a terrazza” e rialzata dal suolo tramite pilastri di acciaio. Mies non si limitò a progettare questa avveniristica casa, ma anche ad arredare gli interni e progettare tutte quelle parti divisorie degli ambienti, per rendere fruibile lo spazio interno. Ricca di “pezzi storici”, come la serie Barcelona, la sedia MR 533, la poltroncina Brno o la Chaise Longue Van Der Rohe, mentre quelli mancanti sono stati disegnati ad hoc, per una continuità di interior design. Un vero gioiello!

 

La casa, realizzata tra il 1947 e il 1951, diventò subito oggetto di ammirazione da parte dei colleghi, ma anche di pesanti critiche per l’eccessiva modernità e addirittura tacciata di anti-americanismo. Certo è che non mancarono contestazioni tra la committente e l’architetto, a causa dei costi di costruzione, lievitati esponenzialmente, ma che videro Van Der Rohe vincitore sulla Farnsworth. Edith Farnsworth utilizzo la “glass house” fino al 1971. Nel 1972 Casa Farnsworth fu acquistata da Lord Peter Palumbo, magnate inglese delle proprietà, collezionista di arte e appassionato di architettura. Rimosse la schermatura di bronzo che chiudeva la veranda, aggiunse l’aria condizionata, diede ampio respiro all’architettura paesaggistica aggiungendo sculture di Andy Goldsworthy, Anthony Caro e Richard Serra.  Dopo aver posseduto la proprietà per 31 anni nel dicembre del 2003 Palumbo rimosse le opere d’arte e vendette la proprietà all’asta ad un gruppo di preservazionisti del luogo con il supporto del National Trust for Historic Preservation per una cifra di 7.5 milioni di dollari (all’origine era costata 74.000 dollari, equivalente di un milione); il Landmarks Preservation Council of Illinois organizza tour pubblici all’edificio. La casa è inserita nel Registro Nazionale ed è segnalata come Monumento Storico Nazionale dal Dipartimento dell’Interno degli Stati Uniti. Gli anni della “glass house” videro un grande architetto e un illuminato medico, che voleva vivere parte del suo tempo in simbiosi con la natura, sposando così uno dei pensieri fondamentali di Van Der Rohe

 

Così dice Mies … “Dovremmo cercare di portare la natura, le case e l’essere umano ad una superiore unità”, a vivere verosimilmente un love affair

 

 

La Redazione

 

www.landmarks.org

Commenta per primo