CUOR DI PATCHOULI

Essenza seducente e sensuale, è spesso associata all’idea di libertà. Può essere definito il profumo dei figli dei fiori, che lo amavano grazie al suo aroma boisé, canforato e terroso che incanta e ipnotizza i sensi. Racchiude nelle foglie il vigore dei legni e il fascino del vintage.

Quando nell’Ottocento sbarca per la prima volta in Inghilterra, questo vegetale odoroso diventa subito un must degli intellettuali e dell’alta borghesia vittoriana. Nello stesso periodo a Parigi i preziosi scialli di cashmere, arrivati in casse  piene delle sue foglie, che avevano la funzione di preservarli dalle tarme, venivano venduti e quel profumo impregnava a lungo il tessuto, rendendolo ancora più sensuale, esotico e avvolgente. La sua fama però, esplose in America e in Europa alla fine degli anni ’70, quando sia la corrente hippie, che il movimento pacifista, iniziarono a farsi strada. La sua scia narcotica conquistò un’intera generazione che credeva nell’amore libero e si identificava con l’Oriente, la pace e la terra promessa. In poco tempo diventò il manifesto olfattivo della rivoluzione sessuale, il profumo hippie per eccellenza che, oltre a bruciarlo sotto forma di incenso, i “figli dei fiori” lo usavano nella versione in olio come profumo vero e proprio. Dagli anni ’70 in poi, la sua popolarità non conobbe declino. La nota dark-bohémienne conquistò così tanto Madonna, che nel 1989 fece confezionare il disco “Like a Prayer” con la copertina profumata con olio essenziale di patchouli. Oggi, questo ingrediente è presente almeno in più di un terzo dei profumi maschili e nelle note di fondo di tantissime fragranze femminili, per mantenerne alto il sillage. Ma vorrei raccontarvi qualche cosa in più di questa nota di profumeria, praticamente irrinunciabile. Il termine patchouli nasce dall’antica parola patchai ellai, che significa “verde foglia”, come infatti è la pianta: verdissima. L’origine del nome indica anche la sua patria di origine, che deriva dalla lingua parlata dalle popolazioni indiane. È un piccolo arbusto originario del sud est asiatico e attualmente è coltivato soprattutto in India Occidentale, Malesia e Paraguay e predilige climi caldi e terreni ricchi d’acqua, presenta piccoli fiori a grappolo lilla screziati di bianco e le foglie verde brillante, con bordi frastagliati, morbide e vellutate al tatto. Sono loro le protagoniste dell’aroma caratteristico: leggero strofinando la foglia fresca, ma molto intenso quando si secca e non si può non direecco il patchouli! Una delle più interessanti caratteristiche di questa essenza, è che migliora con l’invecchiamento: si esaltano le note calde, che si arrotondano e le note di “terra” diventano più vellutate. E’ anche una nota di base dei profumi caldi, dalla vibrazione bassa e ricca, che nelle composizioni fissano e legano le altre note della piramide olfattiva di testa e di cuore, rendendo stabile la nota boisé-legnosa.

PATCHOULY di Etro è come l’incanto che si scioglie nel silenzio di un giardino tropicale, al tramonto, dopo un temporale pomeridiano, quando dall’erba si alza leggero un sentore di terra: un inno alla bellezza che riempie il cuore e rende i pensieri trasparenti. Il suo nome nell’antica lingua tamil significa “foglia verde” e  di un verde morbido e boscoso, è la fragranza che si sprigiona dal patchouli dopo la lenta essicazione e distillazione, che con la forza del vapore ne porta allo scoperto l’anima variegata. Simbolo di una certa idea d’Oriente, che da secoli ricama i sogni degli esploratori lungo le rotte che dall’Europa portano verso la Cina, l’India del Sud, la Tailandia, il Madagascar e l’Indonesia, le terre dove si coltiva la pianta dalle straordinarie proprietà riequilibranti, il nuovo Patchouly di Etro è un autentico condensato di nomadismo contemporaneo, ma a differenza del jus creato nel 1989 all’interno della prima, storica collezione di fragranze della Maison, questa eau de parfum ha un accento meno secco e dopo un esordio che evoca il vigore dei Legni e degli Agrumi, si arrotonda e acquisisce all’interno della trama olfattiva una consistenza di velluto: il Sandalo, che esalta la luminosità bianca del Patchouli, s’innesta sulle note dolci del Balsamo Tolu, del Labdano, dell’Ambra e della Fava Tonka, mentre nel finale sfuma su una scia di Vaniglia. Ogni volta che si apre il flacone, sul quale il classico motivo Paisley traspare appena, sotto la sinfonia dei verdi e dei rossi iridescenti, nell’aria e sulla pelle rimane come una traccia d’arcobaleno: magico riflesso in una pozzanghera in una giornata di felicità

Noir Patchouli di Histoires de Parfums  è un profumo dark e misterioso, quasi mistico, simbolo di forza e potenza… Il fiore di patchouli cresce in Oriente ed emana dalle sue foglie un sentore intenso e intrigante. Legnoso e chypre, questo elisir stimola tutti i sensi in una situazione misteriosa e profonda. Il fior di Patchouli, cresciuto in Oriente, emana un profumo intenso e affascinante dalle sue foglie. Misterioso e accattivante, Noir Patchouli è una fragranza dalle mille sfaccettature che diffonde delicate note floreali e orientali, un soffio di mistero, questo straordinario elisir eccita e scuote i sensi. Il Naso di questa fragranza è Gérald Ghislain che ha saputo creare un quasi assoluto di questa nota così amata, tanto che la ritroviamo in tutta la piramide olfattiva. L’apertura è morbida di Patchouli, Coriandolo e Cardamomo, che introducono un cuore di Patchouli, un mix di Fiori e cremosi Frutti di Bosco. La chiusura è sostenuta con ancora la presenza del Patchouli, Muschio, Cuoio e Vaniglia. Ne risulta una fragranza equilibrata e intensa, per un sillage che non passa inosservato.

Patchouli Intense di Nicolai Parfumeur Createur è un’elegante Chypre. Il Naso di questa fragranza è Patricia de Nicolai, che ha creato un profumo fiorito e speziato al contempo, elegante e sfaccettato. Nella sua partitura, l’introduzione sono il Geranio, la Lavanda e l’ Arancia. Il cuore si apre con un Patchouli potente, la Cannella di Ceylon e la Rosa, che introducono una chiusura di Sandalo, Ambra e Vaniglia. Ma attenzione, il Patchouli  la fa da protagonista:  è un accordo fresco, molto naturale e avvolgente, è circondato da uno sfondo orientale bordato di incenso e spezie, evitando di cadere nell’ordinario, con la sua combinazione di lavanda e pelargonio, in contrasto con il legno scuro. “Questo legno è una materia prima favolosa” disse Patricia de Nicolaï. “In un accordo, il suo ruolo è simile a quello di una viola in un’orchestra, lo strumento che guida tutti gli altri”.

Patchouli Noir de Il Profvmo è una fragranza sospeso tra Oriente e Occidente. Il patchouli, con la sua foglia magica, è un’icona dell’alta profumeria, un materiale ricco usato per esaltare e fissare il profumo. Patchouli Noir, come la materia da cui prende il nome, è un profumo generoso e sensuale in cui le note di patchouli diventano più rotonde e più morbide, arricchite dalla vaniglia. Un aroma universale avvolto in un accordo di unicità. Il Naso di questa fragranza, Silvana Casoli, ha creato un profumo intrigante, con accordi particolari. L’apertura è quasi frizzante di Menta per aprirsi in un cuore di Patchouli, Legno di Cedro e Papavero. La chiusura è golosa e inaspettata di Cacao e Vaniglia. Siate audaci e sorprendete.

Feu Patchouli  di Maison Rebatchi è un patchouli inedito, un gioiello sensuale, luminoso, vibrante di spezie, estremamente seducente. E’ un profumo ricco e sensuale, intenso e molto inebriante. Palpitante come un fuoco acceso in cui le Spezie, il Pepe Rosa e Nero, i Chiodi di Garofano e la Cannella, avvolgono il Patchouli, esaltandolo e amplificandolo. Il fondo resinoso di Mirra, Incenso e una inaspettata assoluta di Labdano, addolcisce il crepitio, pur continuando a bruciare. Il Naso  Bertrand Duchaufour ha creato una fragranza ricca, tradizionale ma di grande modernità, avendo inserito nell’apertura l’Arancia dolce del Brasile, il Cedro e il Bergamotto di Calabria. Questo jus è racchiuso nell’elegante flacone creato da Pierre e Jules Dinand, ispirato al mashrabiyya, motivo tipico dell’architettura tradizionale araba: un petalo stilizzato, dal gusto a metà tra Oriente e Occidente, che lo trasforma in un oggetto dalla bellezza senza tempo.

Antico, profondo, terreno, l’estratto delle foglie, ha un profumo ricco, erbaceo ed esotico. Allevia ansie e tensioni, favorendo la concentrazione e la realizzazione. La sua storia antica lo vede utilizzato per scopi magici e pozioni d’amore. Molto amato dalle generazioni degli anni Settanta, nell’immaginario collettivo è il soave profumo delle Indie.

 

 

 

 

 

di Giovanna Cappuccio

 

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